2.1. Strumento di Assistenza Pre-Adesione (Instrument for Pre-accession Assistance IPA III)
L’IPA III è il principale strumento finanziario dell’UE per sostenere i Paesi candidati all’adesione. Con un budget di oltre 14 miliardi di euro per il periodo 2021–2027, finanzia riforme politiche, economiche e istituzionali, promuovendo lo stato di diritto, i diritti umani e la governance democratica. I Paesi beneficiari sono: Albania, Bosnia-Erzegovina, Kosovo, Montenegro, Macedonia del Nord, Serbia e Turchia. In particolare, la Turchia riceve assistenza tecnica e finanziaria in settori come giustizia, società civile e ambiente, nonostante un contesto politico complesso.
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2. Strumenti dell’Internazionalizzazione
Nel quadro della sua azione esterna, l’Unione Europea ha sviluppato una serie di strumenti strategici per promuovere la cooperazione internazionale, la stabilità regionale e lo sviluppo sostenibile nei Paesi terzi. Questi strumenti non solo rafforzano la presenza geopolitica dell’Unione, ma offrono anche concrete opportunità di partecipazione per gli stakeholder degli Stati membri, fra i quali le Camere di commercio e le PMI europee. Attraverso bandi, partenariati e progetti finanziati, tali attori possono contribuire attivamente all’attuazione delle politiche europee di internazionalizzazione, beneficiando al contempo di nuove occasioni di crescita e cooperazione internazionale.
2.2. NDICI – Global Europe
NDICI è il principale programma dell’UE per finanziare progetti esterni tra il 2021 e il 2027, con quasi 80 miliardi di euro. I fondi sono distribuiti tra varie regioni e temi globali come clima, salute e diritti umani. Le PMI possono accedere a fondi per progetti sostenibili e investimenti verdi. Gli obiettivi del programma sono ambiziosi e di portata globale: sostenere i Paesi più vulnerabili nel lungo termine, contribuire al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030, promuovere l’attuazione dell’Accordo di Parigi sul clima, e diffondere i valori fondamentali dell’Unione, come la democrazia, la pace e la cooperazione multilaterale.
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I Balcani Occidentali
Con 6 miliardi di euro, l’UE promuove riforme e integrazione economica nei Balcani, in vista dell’adesione all’Unione. Le priorità includono giustizia, pubblica amministrazione, infrastrutture e accesso al mercato unico. Il piano è legato al completamento di riforme nazionali seguite e valutate.
I Balcani Occidentali (che comprendono Albania, Bosnia-Erzegovina, Kosovo, Montenegro, Macedonia del Nord e Serbia) occupano un ruolo centrale nella politica di allargamento dell’Unione Europea. Tutti questi Paesi sono coinvolti in percorsi di avvicinamento all’UE, sebbene con gradi di avanzamento differenti. L’obiettivo dell’Unione è promuovere la stabilità politica, stimolare la crescita economica, rafforzare la governance democratica e contrastare l’influenza di attori esterni come Russia e Cina. Nel 2023, l’UE ha lanciato un ambizioso Piano di Crescita per il periodo 2024–2027, con una dotazione complessiva di 6 miliardi di euro, suddivisi in 2 miliardi di sovvenzioni e 4 miliardi di prestiti agevolati. L’accesso ai fondi è subordinato all’attuazione di riforme prioritarie, definite in Agende di Riforma nazionali: ogni riforma completata consente di sbloccare una parte dei finanziamenti. Il piano si articola attorno a quattro assi principali: l’accesso progressivo al mercato unico europeo, l’integrazione economica regionale tra i Paesi balcanici, l’accelerazione delle riforme in settori chiave come giustizia e pubblica amministrazione, e il rafforzamento dei finanziamenti pre-adesione tramite lo strumento IPA III.
2.3. Global Gateway
Nel 2021, l’Unione Europea ha lanciato la strategia Global Gateway con l’intento di rafforzare la propria presenza sulla scena internazionale, puntando su investimenti in infrastrutture sostenibili e partenariati mirati con Paesi terzi. L’iniziativa nasce come risposta alla crescente competizione geopolitica globale e mira a promuovere un modello di sviluppo basato su trasparenza, sostenibilità e valori democratici, offrendo un’alternativa credibile ai modelli di investimento meno trasparenti proposti da altri attori. L’obiettivo complessivo è mobilitare fino a 300 miliardi di euro entro il 2027, attraverso una combinazione di strumenti finanziari e partenariati.
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2.4. Approccio Regionale dell’UE
Per tradurre la visione internazionale in azioni concrete, l’Unione Europea ha sviluppato un approccio regionale mirato. Ogni area geografica riceve interventi calibrati sulle sue specifiche esigenze, con l’obiettivo di massimizzare l’impatto degli investimenti e rafforzare i legami con i Paesi partner.
Vicinato Orientale
L’UE sostiene l’integrazione di Ucraina, Moldavia e Georgia con un pacchetto straordinario da 50 miliardi di euro. I progetti si concentrano su energia, digitale, sanità, trasporti e istruzione, con l’obiettivo di rafforzare la resilienza e la convergenza normativa con l’UE. La regione è strategica per la stabilità europea.
Il Vicinato Orientale è una area fondamentale per la politica estera dell’Unione Europea, soprattutto alla luce delle tensioni geopolitiche con la Russia. Comprende Paesi come Ucraina, Moldavia, Georgia e Armenia, che negli ultimi anni hanno rafforzato i loro legami con l’UE, in alcuni casi avviando un percorso formale di adesione. Un caso emblematico è quello dell’Ucraina, che dopo l’invasione russa del 2022 ha accelerato il proprio cammino verso l’Unione. Dopo la firma dell’Accordo di Associazione nel 2017, il Paese ha ottenuto lo status di candidato nel giugno 2022, ha aperto i negoziati nel dicembre 2023 e avviato lo screening tecnico nel luglio 2024. Per sostenere questo percorso, l’UE ha istituito lo Ukraine Facility, un pacchetto straordinario da 50 miliardi di euro (2024–2027), destinato alla ricostruzione, alle riforme democratiche, alla transizione verde e digitale e all’integrazione nel mercato unico. Anche la Moldavia ha ottenuto lo status di Paese candidato nel 2022, mentre la Georgia, pur non essendo ancora candidata, è considerata un partner prioritario, con prospettive di adesione legate al progresso democratico. L’Armenia, invece, pur non avendo richiesto l’adesione, mantiene una cooperazione stretta con l’UE attraverso un Accordo di Partenariato Globale e Rafforzato (Armenia-EU Comprehensive and Enhanced Partnership Agreement - CEPA), focalizzato su governance, diritti umani e sviluppo economico. Attraverso il programma Global Gateway, l’UE finanzia progetti nella regione, tra cui: Energia: interconnessioni elettriche tra Moldova e Romania, e tra Georgia e UE; Digitale: cavi sottomarini nel Mar Nero e centri logistici digitali; Sanità: ospedali e infrastrutture sanitarie in Ucraina e Moldova; Istruzione: modernizzazione dell’istruzione prescolare; Trasporti: corridoi commerciali come le “Solidarity Lanes”. L’obiettivo complessivo è rafforzare la resilienza energetica, sostenere la ricostruzione post-bellica, promuovere la convergenza normativa con l’UE e contrastare l’influenza russa, contribuendo così alla stabilità regionale.
Vicinato Sud
Il Nord Africa e il Medio Oriente sono prioritari per l’UE in termini di energia, migrazione e stabilità. I progetti riguardano interconnessioni elettriche, digitalizzazione, trasporti sostenibili, sanità e agricoltura resiliente. L’UE punta a rafforzare la sicurezza energetica e la cooperazione economica regionale.
Il Vicinato Sud comprende i Paesi del Nord Africa e del Medio Oriente che si affacciano sul Mediterraneo, tra cui Tunisia, Marocco, Algeria, Egitto, Giordania e Libano. Questa regione riveste un’importanza cruciale per l’Unione Europea, sia in termini di sicurezza energetica e stabilità geopolitica, sia per la gestione dei flussi migratori e la promozione dello sviluppo sostenibile. L’UE mira a rafforzare la cooperazione politica ed economica con questi Paesi, sostenendo la transizione energetica, la digitalizzazione, la gestione coordinata delle migrazioni e la promozione della stabilità regionale. Attraverso il programma NDICI – Global Europe, sono stati stanziati circa 19,3 miliardi di euro per il periodo 2021–2027, destinati a finanziare riforme democratiche, infrastrutture nei settori chiave, istruzione, formazione e il rafforzamento della società civile. Nel quadro della strategia Global Gateway, l’UE ha avviato numerosi progetti infrastrutturali e di cooperazione. In ambito energetico, spiccano le interconnessioni elettriche come il progetto ELMED tra Tunisia e Italia, un elettrodotto sottomarino che collegherà le reti elettriche dei due Paesi per favorire la sicurezza, la sostenibilità e lo scambio di energia rinnovabile. Sul fronte digitale, è in corso la realizzazione del cavo sottomarino MEDUSA e la modernizzazione dei sistemi di controllo aereo. I trasporti sostenibili sono promossi attraverso l’introduzione di tram e bus elettrici (in Marocco e Giordania) e il potenziamento delle ferrovie (in Egitto). Altri interventi riguardano la sanità e l’ambiente, con la costruzione di ospedali, la gestione delle acque e dei rifiuti (in Egitto e Giordania), e il sostegno all’agricoltura sostenibile tramite pratiche resilienti e una gestione efficiente delle risorse idriche. Le priorità strategiche dell’UE nella regione includono il rafforzamento della sicurezza energetica attraverso partenariati verdi, la promozione dello sviluppo economico inclusivo, il sostegno all’occupazione giovanile, il rafforzamento della cooperazione transfrontaliera e la lotta alle cause profonde della migrazione irregolare.
Africa Sub-Sahariana
L’UE destina 29 miliardi di euro per sostenere la transizione verde e digitale, la sanità e la formazione tecnica. L’Africa è la regione con il maggior numero di progetti Global Gateway, con focus su energia rinnovabile, connettività, trasporti e biodiversità. L’obiettivo è promuovere sviluppo sostenibile e partenariati equi.
L’Africa Sub-Sahariana è una delle regioni prioritarie per la cooperazione internazionale dell’Unione Europea. La regione è al centro degli sforzi dell’UE per affrontare sfide globali condivise, come il cambiamento climatico, la sicurezza alimentare, la migrazione e la transizione energetica. Attraverso il programma NDICI – Global Europe, l’UE ha destinato circa 29 miliardi di euro per il periodo 2021–2027 a sostegno di progetti che promuovono lo sviluppo sostenibile e inclusivo, rafforzano la resilienza climatica e sanitaria, e favoriscono la transizione verde e digitale. Un’attenzione particolare è rivolta anche alla pace, alla sicurezza e alla governance democratica. L’Africa è la regione con il maggior numero di progetti finanziati nell’ambito del Global Gateway, distribuiti in sei settori principali: Digitale: iniziative come AfricaConnect4, la creazione di data center e il miglioramento della connettività internet; Energia e clima: sviluppo dell’idrogeno verde (in Marocco e Namibia), impianti solari e idroelettrici; Sanità: programmi come MAV+ (Manufacturing and Access to Vaccines) per la produzione locale di vaccini, costruzione di ospedali e centri sanitari; Istruzione e formazione: promozione della formazione tecnica (TVET) e della mobilità giovanile; Trasporti: investimenti in porti, ferrovie e sistemi di trasporto urbano sostenibile; Ambiente e biodiversità: progetti come NaturAfrica, gestione forestale e pratiche agricole sostenibili. Le priorità strategiche dell’UE nella regione puntano a rafforzare la sovranità energetica, migliorare l’accesso all’energia pulita, creare posti di lavoro dignitosi, promuovere partenariati equi e contrastare le cause profonde della migrazione irregolare.
Asia e Pacifico
La regione dell’Asia e Pacifico è centrale per la strategia UE su innovazione, sicurezza e sostenibilità. L’UE investe in energia pulita, digitale, sanità, trasporti e tecnologie avanzate, con particolare attenzione alla cooperazione con ASEAN, India, Giappone e Australia. L’approccio include anche difesa, cybersicurezza e diplomazia tecnologica.
La regione è oggi un elemento di riferimento per l’Unione Europea, non solo per la sua rilevanza economica, ma anche per il suo ruolo centrale nella sicurezza globale, nell’innovazione tecnologica e nella resilienza delle catene di approvvigionamento. L’UE promuove partenariati sostenibili con Paesi come India, Vietnam, Indonesia, Giappone, Corea del Sud, Australia e le nazioni ASEAN, attraverso investimenti mirati, accordi bilaterali e cooperazione tecnica. Dal 2021, l’impegno europeo è guidato dalla Strategia per la cooperazione nell’Indo-Pacifico, che mira a rafforzare la prosperità condivisa, la sicurezza regionale e un ordine internazionale basato su regole. Le priorità includono la transizione verde, la governance digitale, la sicurezza marittima, la connettività sostenibile, la difesa e la sicurezza umana. L’UE ha intensificato la cooperazione con partner chiave attraverso: Accordi bilaterali con Giappone (connettività, green alliance, partenariato digitale e sicurezza), Corea del Sud (partenariato digitale e difesa), India (Consiglio per il commercio e la tecnologia), Australia (MoU sulle materie prime critiche); Dialoghi regionali con l’ASEAN, che nel 2024 ha riaffermato l’impegno congiunto per la resilienza economica, la transizione verde e la sicurezza; Accordi commerciali in negoziazione con Australia, Indonesia, Filippine e Thailandia. Nel quadro del programma NDICI – Global Europe, l’UE ha stanziato circa 8,5 miliardi di euro (2021–2027) per finanziare progetti nei settori dell’energia, ambiente, sanità, istruzione, digitale e trasporti. L’Asia-Pacifico è anche un laboratorio di innovazione tecnologica, con progetti in: Energia: partenariati per la transizione energetica in Vietnam e Indonesia, progetti idroelettrici in Nepal e Tagikistan, e sviluppo dell’idrogeno verde in India; Digitale: creazione del corridoio digitale UE-Africa-India, connettività satellitare e smart cities in Indonesia; Sanità: costruzione di ospedali efficienti in Mongolia, infrastrutture sanitarie in Pakistan e iniziative One Health in Cambogia; Istruzione e formazione: programmi di formazione tecnica (TVET - Technical and Vocational Education and Training) in Pakistan e Laos, e progetti per l’istruzione inclusiva in Nepal; Trasporti: sviluppo di corridoi stradali e ferroviari in Thailandia e Papua Nuova Guinea; Ambiente: progetti di riforestazione in Uzbekistan e rafforzamento della resilienza climatica nei Paesi del Pacifico. L’UE riconosce che la sicurezza dell’Indo-Pacifico è strettamente legata a quella europea, soprattutto alla luce dell’allineamento tra Cina e Russia, del ruolo crescente della Corea del Nord e delle tensioni nel Mar Cinese Meridionale. Per questo, sta rafforzando la cooperazione in materia di difesa, sicurezza marittima, cybersicurezza e intelligence, anche attraverso futuri accordi di sicurezza e difesa con Giappone, Corea del Sud e Australia. In parallelo, l’UE sta sviluppando una vera e propria diplomazia tecnologica, promuovendo: Allineamento normativo con i partner indo-pacifici su AI, 6G, semiconduttori, cavi sottomarini e tecnologie pulite; Iniziative comuni di R&S tramite Horizon Europe; Forum pubblico-privati per integrare le catene del valore tra imprese europee e asiatiche; Partenariati sulle materie prime critiche, come quello già avviato con l’Australia, da estendere ad altri Paesi della regione. Infine, la regione è al centro della competizione tecnologica globale. L’UE risponde con strumenti come il Chips Act, il Green Deal Industriale, la Strategia per la sicurezza economica e progetti europei comuni su cloud, idrogeno e tecnologie verdi.
America Latina e Caraibi
L’America Latina e i Caraibi rappresentano per l’Unione Europea una regione di importanza sper affrontare sfide comuni legate a clima, digitale e inclusione sociale. Attraverso il programma NDICI finanzia progetti in connettività, energia verde, sanità, istruzione e trasporti sostenibili. L’obiettivo è rafforzare la cooperazione economica e infrastrutturale su basi condivise.
1. Introduzione
L’Unione Europea è oggi uno dei principali attori globali in ambito politico, economico e sociale. Attraverso una rete articolata di strumenti finanziari, accordi bilaterali e strategie geopolitiche, l’UE promuove la stabilità, la prosperità e la cooperazione con i Paesi terzi.
