Dossier Digitale
Sommario

1. Introduzione
La tecnologia digitale sta trasformando le vite di cittadini e imprese. Nel 2019, l'UE ha lanciato una Strategia digitale per dotare cittadini e imprese di una nuova generazione di tecnologie, contribuendo al contempo al raggiungimento dell'obiettivo di un'Europa a impatto climatico zero entro il 2050.
La strategia ha definito le modalità per trasformare questo periodo nel "decennio digitale" dell'Europa. Ha incoraggiato l'innovazione nella tecnologia digitale per mantenere il continente competitivo ma ha anche definito modalità per minimizzarne i rischi negativi. Ha rafforzato la sovranità digitale dell'Europa e ha definito standard, con una chiara attenzione a dati, tecnologia e infrastrutture.
In tutta Europa, l'UE ha investito miliardi nell'espansione della fibra ottica e del 5G, ha connesso le regioni rurali e ha fornito a centinaia di migliaia di lavoratori le competenze per il futuro digitale. Il percorso per raggiungere gli obiettivi digitali del 2030 richiede sforzi congiunti e collaborazione tra settore privato e pubblico, istituzioni europee e Stati membri.
2. Digitalizzazione per le PMI: un'opportunità concreta
La trasformazione digitale è una delle massime priorità dell’Unione europea e le PMI sono al centro di questo percorso. Dall’adozione di nuove tecnologie alla formazione sulle competenze digitali, dalla cybersicurezza all’accesso a strumenti finanziari innovativi, l’UE offre alle imprese strumenti concreti per fare il salto digitale.
Ma la strada non è sempre semplice: carenza di competenze, scarsa conoscenza delle opportunità disponibili o difficoltà di accesso ai fondi sono ancora ostacoli reali per molte imprese, soprattutto di piccole dimensioni. Per questo motivo, l’UE ha introdotto programmi specifici, piattaforme e strumenti pensati per aiutare le PMI a cogliere le opportunità della transizione digitale.
La trasformazione digitale non è più un’opzione: è il cuore della competitività europea. L’UE investe per aiutare le PMI a innovare, digitalizzarsi e diventare più resilienti.
La digitalizzazione non è solo una questione di strumenti: è anche una questione di regole. I legislatori europei stanno definendo nuove norme che riguardano da vicino il mondo produttivo: dal regolamento sull’intelligenza artificiale (AI Act), alla legge sulla resilienza cibernetica (Cyber Resilience Act), fino al pacchetto sull’interoperabilità e al quadro europeo per i dati.
Le imprese devono essere informate per tempo su questi cambiamenti normativi, per potersi preparare, adattare e restare competitive in un contesto in rapida evoluzione. Le Camere di commercio possono svolgere un ruolo chiave nel tradurre queste policy in opportunità concrete per le imprese del territorio.
3. Politiche europee in materia di digitale
3.1. Decennio digitale europeo: obiettivi digitali per il 2030
Il programma strategico per il decennio digitale, che fissa traguardi e obiettivi concreti per il 2030, guida la trasformazione digitale dell'Europa:
Il programma strategico per il decennio digitale 2030 istituisce un ciclo di cooperazione annuale per conseguire gli obiettivi e i traguardi comuni. Tale quadro si basa su un meccanismo di cooperazione annuale che coinvolge la Commissione e gli Stati membri.
La Commissione riesaminerà gli obiettivi entro il 2026, per fare il punto in merito agli sviluppi tecnologici, economici e sociali.
Per maggiori informazioni: link
3.2. Intelligenza Artificiale: l’Europa scommette sul futuro
L’UE punta su un’IA affidabile, etica e accessibile anche alle PMI. La nuova legge sull’intelligenza artificiale (AI Act) crea un quadro normativo chiaro e innovativo, pensato per proteggere i cittadini e, allo stesso tempo, stimolare la crescita tecnologica delle imprese.
Il Libro bianco sull'intelligenza artificiale del febbraio 2020 ha messo in evidenza il ruolo cruciale dell'IA nella società contemporanea e i benefici sociali ed economici previsti in tutti i settori.
Dal 2025 è pienamente operativo il Regolamento europeo sull’intelligenza artificiale (AI Act), la prima normativa globale che regola lo sviluppo e l’uso dei sistemi di IA secondo un approccio basato su quattro categorie di rischio: inaccettabile (vietato), alto, limitato e minimo. Il regolamento vieta (tra gli altri) l’uso dell’IA per manipolare comportamenti, il punteggio sociale, la sorveglianza biometrica in tempo reale salvo eccezioni, così come sistemi che sfruttano vulnerabilità degli utenti.
L’AI Act impone obblighi stringenti per i sistemi ad alto rischio (in ambiti come sanità, giustizia, infrastrutture critiche), tra cui valutazione di conformità, trasparenza, governance e una tracciabilità continua durante l’intero ciclo di vita. Dal 2 agosto 2025, le imprese che non si conformano rischiano multe fino a 35 milioni di euro o il 7% del fatturato globale.
Dal 2025, i fornitori di modelli di IA a uso generale (general-purpose AI, GPAI), come i grandi modelli linguistici, devono rispettare regole specifiche su trasparenza, documentazione tecnica, sintesi pubbliche dei dati di addestramento e rispetto del copyright; per i modelli già in commercio prima del 2 agosto 2025 i termini di adeguamento si estendono fino al 2027.
Il sistema di governance e controllo vede protagonista l’Ufficio europeo per l’IA (European AI Office), istituito presso la Commissione europea, che coordina l’applicazione uniforme della normativa e il suo aggiornamento, lavorando con autorità nazionali di sorveglianza, un AI Board europeo e con gruppi di esperti indipendenti. L’AI Office cura anche la banca dati europea dei sistemi IA ad alto rischio, la produzione di linee guida e codici di condotta, e funge da riferimento centrale per le imprese e i cittadini.
Il regolamento tutela attivamente i consumatori, che hanno diritto a presentare reclami, richiedere spiegazioni sulle decisioni automatizzate e sapere quando interagiscono con sistemi IA. Promuove inoltre la formazione sull’alfabetizzazione digitale dell’IA per aziende e pubbliche amministrazioni.
Per maggiori informazioni:
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Pagina informativa della Commissione Europea: AI Act - Shaping Europe's digital future
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Regolamento ufficiale in italiano: Testo OJ/L_202401689
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Codice di condotta per l’IA generativa: General-Purpose AI Code of Practice
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Ruolo dell’European AI Office: European AI Office
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Esplora le norme dettagliate: AI Act Explorer
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3.3. Competenze digitali: motore per innovare
Il successo della transizione digitale passa anche dalle persone. L’UE promuove le Digital Skills per lavoratori, imprenditori e cittadini. Dalle accademie per le competenze avanzate, alle competenze base, esistono tante occasioni per rafforzare il capitale umano. La transizione digitale non può realizzarsi senza le competenze giuste. Le iniziative europee puntano sia alle competenze di base sia a quelle avanzate in ambiti come cybersecurity, intelligenza artificiale, cloud e dati.
Piattaforma EU Digital Skills & Jobs
l punto di riferimento europeo per formazione, strumenti, risorse e opportunità in ambito digitale. Include corsi online, buone pratiche, eventi e schede paese.
Maggiori informazioni: link
Pact for Skills
Alleanza europea per le competenze: promuove partnership tra imprese, enti pubblici e formazione per aggiornare i lavoratori, inclusi quelli delle PMI.
Maggiori informazioni: link
3.4. DSA e DMA per un mercato digitale sicuro
Un elemento essenziale della strategia digitale è la creazione di un mercato unico digitale più sicuro e aperto, che ponga l'accento sui diritti degli utenti e su una concorrenza leale tra le imprese. Ciò è reso possibile da due pilastri legislativi: il regolamento sui servizi digitali (Digital Services Act – DSA) e il regolamento sui mercati digitali (Digital Markets Act – DMA), che rinnovano la legislazione dell'UE sui servizi digitali.
Adottati dai colegislatori nel 2022 ed entrati in vigore nel maggio 2023, garantiscono un quadro normativo unificato per tutta l'Unione. Il DSA stabilisce le responsabilità per i servizi intermediari, in particolare le piattaforme online. Dati i rischi che le grandi piattaforme presentano per la diffusione di contenuti illegali e dannosi, esse sono disciplinate da specifiche linee guida. Il DMA stabilisce le norme per le imprese che abbiano lo status di gatekeeper, rivolgendosi a quelle più esposte alle pratiche sleali; ciò include servizi quali intermediazione online, social network e cloud computing. Sulla base del DSA, la Commissione ha proposto un regolamento volto a razionalizzare la raccolta e la condivisione dei dati per la locazione di alloggi a breve termine. La procedura legislativa si è conclusa con la firma del regolamento finale l'11 aprile 2024.
4. Programmi chiave per la digitalizzazione
Digital Europe Programme
Sostiene la diffusione dell’IA, la cybersicurezza, l’uso dei dati e le competenze digitali avanzate. Gli European Digital Innovation Hubs (EDIH) ne sono una componente centrale.
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Single Market Programme
Promuove la digitalizzazione delle imprese attraverso lo sviluppo di servizi, standard comuni e l’accesso al mercato unico.
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Fondi strutturali (FESR e FSE+)
Cofinanziano progetti digitali a livello locale e regionale, favorendo investimenti in tecnologie, formazione e infrastrutture.
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Programmi trasversali a supporto del digitale:
Erasmus+
Non solo mobilità: Erasmus+ finanzia anche progetti per rafforzare le competenze digitali in ambito VET (istruzione e formazione professionale), upskilling dei lavoratori e cooperazione tra imprese e centri di formazione.
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Horizon Europe
Il principale programma di ricerca e innovazione dell’UE sostiene lo sviluppo di soluzioni digitali avanzate (IA, robotica, data economy, digital twin, ecc.) e la collaborazione tra imprese, università e centri di ricerca.
➡️ Maggiori informazioni: link
InvestEU
Finanzia progetti imprenditoriali innovativi, compresi quelli con una forte componente tecnologica e digitale. Offre anche garanzie e strumenti finanziari accessibili alle PMI.
➡️ Maggiori informazioni: link